Dal 2018 la nostra Associazione ha avviato una collaborazione con il Jane Goodall Institute Italia per la raccolta di cellulari, smartphone e tablet obsoleti.
L’azione del JGI Italia fa parte di un progetto globale che si pone l’obiettivo di trattare questo tipo di rifiuti in maniera più virtuosa rispetto a quanto previsto dalle normative nazionali e comunitarie, ossia non classificandoli semplicemente come RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) ma puntando ad un recupero più mirato di alcuni elementi con cui sono realizzati, in particolare per quanto riguarda i metalli preziosi quali oro, rame e tantalio, largamente impiegati per la produzione di schede e componenti elettronici.
I dispositivi raccolti con questa iniziativa vengono disassemblati, la plastica delle carcasse e le batterie avviate ad un corretto smaltimento, e la scheda ceduta ad aziende specializzate in grado di estrarre alcune delle 27 materie prime critiche (CRM), in particolare antimonio, berillio, cobalto, fluorite, indio, gallio grafite, tantalio, terre rare, oro, argento, metalli del gruppo del platino e rame, e riconoscendo al JGI un piccolo compenso.
Il ricavato è reinvestito in modo trasparente da JGI in progetti umanitari e di salvaguardia ambientale nei paesi interessati dallo sfruttamento per l’estrazione (spesso clandestina o non controllata) dei minerali da cui si ricavano questi metalli.
Le azioni del JGI si rivolgono a paesi appartenenti al sud del mondo, spesso interessati da situazioni geopolitiche complesse, se non da guerre, concentrati per lo più nel bacino del Congo, dove si trova la maggior parte delle miniere di columbo-tantalite, noto anche come coltan, da cui si estraggono alcuni di questi metalli.
La raccolta dei dispositivi è capillare ed avviene tramite una rete di punti di raccolta creati volontariamente da gruppi ed enti che sostengono il progetto (a questo link è disponibile una mappa dei punti); c’è anche un’attenzione a come il raccolto viene fatto confluire al JGI, cercando di minimizzare i trasporti tramite l’accorpamento di dispositivi raccolti da più punti vicini, in modo da spedire carichi più grandi possibili.
La nostra associazione è venuta a conoscenza di questa realtà ad Ottobre 2018, in occasione dell’annuale Linux Day, grazie ad un gruppo di soci impegnati sul fronte della divulgazione del software libero e si è organizzata immediatamente per aprire un punto di raccolta.
Quasi subito però, vista anche la grande quantità di dispositivi pervenuti, è maturata l’idea di introdurre un passaggio intermedio fra l’abbandono dei cellulari ed il loro riciclo, ossia il recupero di quei dispositivi ancora utilizzabili, estendendo in un certo senso il concetto di trashware a questa categoria di oggetti.
Restarters Firenze si occupa di scegliere i dispositivi che vengono lasciati nei punti di raccolta selezionando quelli funzionanti ed ancora utilizzabili, testandoli e resettandoli, per metterli infine a disposizione di chiunque voglia farne richiesta, preferibilmente scuole e realtà in sostegno a persone che vivono in condizioni di indigenza o disagio.
A causa dell’obsolescenza programmata, quei dispositivi torneranno comunque prima o poi nella raccolta per il JGI ma non saranno immediatamente rifiuti e potranno essere utili a qualcuno, ancora per un po’.
Filippo Micheletti
per Restarters Firenze